Quando ci si avvicina alle analisi del sangue o ad altri tipi di test diagnostici, una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di lavare i denti prima del prelievo. Sebbene per la maggior parte delle analisi non vi sia alcuna controindicazione, esistono precise circostanze in cui l’igiene orale può davvero influenzare—seppur in modo marginale—l’attendibilità dei risultati. Comprendere quali siano i casi specifici in cui è meglio evitare di lavarsi i denti è fondamentale per non incorrere in falsi positivi o errori diagnostici.
Eccezioni rilevanti: Quando bisogna prestare particolare attenzione
La consuetudine di spazzolare i denti prima di un esame ematico è generalmente considerata sicura, visto che la quantità di dentifricio ingerita è minima e in condizioni normali non costituisce una minaccia per la validità dei risultati . Tuttavia, esistono alcune eccezioni che richiedono prudenza:
- Analisi della saliva: Se si devono effettuare test salivari (ad esempio per la determinazione del cortisolo salivare o la ricerca di microrganismi), potrebbe essere richiesto di non lavare i denti per alcune ore prima dell’esame. Questo perché il dentifricio o i prodotti per l’igiene orale possono contaminare il campione o alterare la concentrazione di alcune sostanze salivari .
- Sanguinamento gengivale: Per chi soffre di gengive infiammate o soggette a sanguinamento, lo spazzolamento può provocare micro-sanguinamenti in bocca. Questi episodi, seppur trascurabili nella maggior parte degli esami, potrebbero introdurre nel flusso sanguigno prodotti infiammatori o alterare minimamente alcuni parametri, in particolare nei test molto sensibili .
- Test specifici e sensibili: In casi isolati e per analisi particolarmente delicate (ad esempio dosaggi ormonali come il cortisolo), potrebbe essere richiesta la massima neutralità possibile: talvolta viene raccomandata l’astensione dal lavaggio dei denti e da qualsiasi manipolazione orale per alcune ore prima del prelievo .
Al di fuori di queste casistiche particolari, per la gran parte degli esami ematici di routine, il lavaggio dei denti non comporta rischi significativi e non modifica i valori di glucosio, trigliceridi, colesterolo e altri parametri principali .
Meccanismi e ragioni alla base delle eccezioni
La contaminazione o l’alterazione dei risultati può verificarsi attraverso diversi meccanismi:
- Contaminazione chimica: I principi attivi dei dentifrici, collutori o altri prodotti igienici possono lasciare tracce nella saliva e, se questa viene analizzata, influire su specifici test. Il problema riguarda soprattutto i prelievi salivari e non quelli ematici, ma la regola generale è di evitare ogni interferenza prelevando il campione in condizioni il più naturali possibili .
- Micro-sanguinamenti: Un elevato sanguinamento gengivale dopo uno spazzolamento vigoroso genera la presenza di sangue nella saliva e in bocca. Questo può alterare la rilevazione di alcuni biomarcatori, specialmente nelle analisi di saliva e in test dove la presenza di sangue deve essere assente o controllata .
- Effetti sul digiuno: In teoria, una piccola quantità di dentifricio ingerita durante il lavaggio non rompe il digiuno necessario per alcune analisi; tuttavia, è consigliato limitare l’acqua per risciacquare, evitare di ingoiare dentifricio e informare il personale sanitario in caso di errori .
Queste logiche sono particolarmente importanti in ambito diagnostico, dove anche minime variazioni possono comprometterne la precisione.
Indicazioni pratiche: come comportarsi prima degli esami
Nel dubbio, è sempre meglio seguire scrupolosamente le istruzioni del laboratorio e chiedere conferma al proprio medico per le specifiche analisi da eseguire. In generale si consiglia di:
- Informare il personale sanitario di eventuali anomalie (gengive sanguinanti, problemi di igiene, assunzione di medicinali, ecc.).
- Non spazzolare i denti energicamente se si è soggetti a sanguinamento gengivale frequente, soprattutto prima del prelievo.
- Utilizzare una quantità minima di dentifricio e risciacquare con poca acqua, evitando di ingerire liquidi, se il test prevede il digiuno.
- Attenersi rigorosamente alle indicazioni ricevute: nel caso di analisi salivari o di ormoni sensibili, non lavare i denti nelle ore precedenti secondo quanto riportato dal laboratorio.
Questi passaggi aiutano a ridurre al minimo le interferenze e a ottenere risultati affidabili sotto ogni profilo diagnostico.
Possibili dubbi frequenti e risposte degli esperti
Lavaggio dei denti e analisi ematiche: mito o realtà?
La credenza che lavare i denti possa falsare del tutto i risultati delle analisi del sangue è in gran parte infondata. Secondo la maggior parte delle fonti scientifiche e degli esperti di laboratorio, lo spazzolamento dei denti, se effettuato correttamente e con attenzione, non altera significativamente i parametri degli esami ematici di routine .
Quando bisogna evitare assolutamente il lavaggio?
L’unica vera controindicazione si presenta per esame della saliva o analisi in cui la bocca deve essere in uno stato naturale. In questi casi, il dentifricio può alterare le concentrazioni dei composti testati o introdurre tracce di sostanze non naturalmente presenti (). Per tutte le altre analisi, la regola generale resta quella della prudenza, senza allarmismi eccessivi.
Cosa fare in caso di errore?
Se accidentalmente si sono lavati i denti prima di un esame che lo vietava (ad esempio un test salivare) è importante informare subito il personale sanitario. In questo modo sarà possibile valutare se ripetere il prelievo o proseguire con il test, tenendo conto dell’eventuale interferenza.
La comunicazione trasparente con i professionisti che eseguono le analisi è sempre il metodo più efficace per evitare ogni rischio legato a comportamenti errati.
È importante sottolineare che, mentre una corretta igiene orale quotidiana favorisce la salute dell’intero organismo, in alcune situazioni specifiche un eccesso di zelo nei momenti immediatamente precedenti al prelievo può essere controproducente.
In definitiva, il lavaggio dei denti prima delle analisi richiede solo alcune semplici precauzioni nei casi più sensibili. L’osservanza delle istruzioni del laboratorio e il confronto diretto con il medico sono le migliori strategie per garantire diagnosi accurate, affidabili e prive di errori.